Dopo due anni di stop. Un successo straordinario per gli organizzatori che non si aspettavano questi numeri. Alla vigilia erano già stati venduti 600 biglietti.
Il nuovo anno si apre con il botto per il teatro Vittorio Emanuele di Messina. Il ritorno del concerto di Capodanno, una tradizione molto sentita dai cittadini ma che mancava ormai da due anni, è stato accolto con notevole entusiasmo dal pubblico facendo registrare il primo sold out del 2018. Un successo straordinario per gli organizzatori che non si aspettavano questi numeri. <<Le prevendite – afferma Luciano Fiorino, presidente dell’Ente teatrale – erano iniziate bene fin dai giorni scorsi. Alla vigilia di Capodanno erano stati venduti oltre seicento biglietti, un trend positivo che è cresciuto nelle ore successive con code ai botteghini fino a poche ora prima dell’inizio dello spettacolo. Sicuramente un dato così positivo non era atteso, anche se in fondo ci speravamo. Il Teatro Vittorio Emanuele è vita e ieri lo ha dimostrato con uno spettacolo strepitoso. Un bell’inizio d’anno all’insegna della grande musica e della cultura, questo è stato il nostro regalo ai messinesi>>. Un segnale positivo anche per gli orchestrali del Vittorio Emanuele, che sono tornati ad esibirsi sul loro palco, aprendo il primo dell’anno lavorando. Una ripresa dell’attività che si auguravano da tempo, dato che ultimamente le esibizioni dell’orchestra erano state ridotte al lumicino per le note difficoltà finanziarie dell’Ente. In tal senso, molto del merito si deve al direttore artistico per la sezione musicale, Matteo Pappalardo che durante l’organizzazione del gala di capodanno, targato “Made in Messina” ha voluto tenere in alta considerazione l’ensemble del teatro, diretta dal maestro Marco Alibrando, musicista messinese. Apprezzato per la qualità della musica proposta, la prima parte del concerto è stata affidata al pianista Luca Buruatto che ha proposto l’opera in Do minore di Serjei Vasil’evic Rachmaninov, preceduta dall’ouverture Ruslan and Lumilla di Michail Ivanovic Glinka, anche nella seconda parte non ha deluso le attese con il “Barbiere di Siviglia” di Gioacchino Rossini, seguito dal “Nabucco”, sinfonia di Giuseppe Verdi, “Pizzicato Polka” e “Kaiser Walzer” di Johann Strauss.
<<Rivedere i botteghini affollati già dal primo giorno dell’anno – ha proseguito Fiorino – è stata una grande gioia che ci motiva a proseguire nel nostro lavoro. Vogliamo dare forma ad un teatro migliore che sia in grado di fare la differenza con l’impegno e la passione di tutti. In questi sei mesi di lavoro, abbiamo conseguito risultati importanti, incrementando il pubblico, aprendo il teatro alle visite, ai soggetti più fragili e ai bambini, ma siamo consapevoli che il lavoro non è finito e ci aspettiamo mesi difficili>>.
Il prezzo abbordabile dei biglietti, dai 32 ai 12 euro, ha favorito il pienone. Dopo le polemiche delle settimane scorse, sui debiti del Vittorio Emanuele ed i rimpalli di responsabilità con il vecchio consiglio di amministrazione che ha respinto ogni colpa, il successo di ieri spinge l’attuale CdA a proseguire in questa direzione. Dopo la musica, la stagione artistica riprenderà con la prosa mettendo in scena, nel prossimo fine settimana, lo spettacolo in due atti “Dieci piccoli indiani… e non rimase nessuno” di Agatha Christie per la regia di Ricard Reguant.
Un inizio di anno con il botto si preannuncia anche per il teatro Mandanici di Barcellona Pozzo di Gotto che tra poco meno di due settimane ospiterà il grande Massimo Ranieri con il suo spettacolo “Sogno e son desto”.
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